Lettura, Cappello: da pandemia abbiamo imparato l’importanza di fare rete
Il Centro per il Libro e la lettura (Cepell), in seguito alla Legge 15/2020, da centro quasi ‘burocratico’ “si sta modificando in organismo di collegamento, di coordinamento e di collaborazione diretta con le realtà dei territori. Con loro vogliamo creare reti locali che nel loro integrarsi possano diventare una grande e necessaria rete nazionale”. Lo ha detto il direttore del Centro per il Libro e la lettura, Angelo Piero Cappello, intervenendo agli Stati generali dei Patti per la lettura che si sono tenuti ad Assisi in concomitanza con l’evento di chiusura della dodicesima edizione de “Il Maggio dei Libri”.
Un momento di riflessione e scambio sui Patti per la lettura, a naturale prosecuzione del percorso iniziato a Taormina nel giugno 2021 con la pubblicazione del Manifesto dei Patti per la lettura. A partire dalla recente costituzione del Patto per la lettura della Regione Umbria, si è discusso di come Regioni e Comuni, entrambi chiamati dalla legge 15/2020 a progettare reti sui propri territori, possano collaborare nella pianificazione dei Patti locali e regionali e di quali possano essere i passi da compiere per costituire reti capillari e sostenibili per la promozione della lettura.
Infatti, insieme alle trasformazioni che hanno interessato il libro e la lettura in questi mesi, “il lascito più importante di questo biennio è l’importanza delle reti di collaborazione. Ed è fondamentale farlo sui territori”. E’ per questo, ha aggiunto Cappello, che “abbiamo scelto quindi l’Umbria e Assisi che hanno appena siglato rispettivamente un patto regionale e un patto locale che dovranno vicendevolmente integrarsi affinché possano produrre energie, sistema, coordinamento e quindi rete. E’ da qui che vogliamo cominciare”.
Il 2020, aveva ricordato pochi istanti prima Cappello, “ha segnato un cambio di rotta nel nostro assetto sociale ed economico, soprattutto nel settore del libro e della lettura. Si è verificato qualcosa di inedito: tutto quello che era in moto nell’ultimo quindicennio si è precipitosamente realizzato creando una cesura tra il prima e il dopo pandemia. Il digitale ha segnato profondamente un riassetto sia formale del libro come oggetto diventando un libro multicanale sia è cambiata l’attività di lettura e siamo ancora dentro questo cambiamento. Non siamo quindi ancora in grado di definire le politiche per sostenere questa nuova lettura. Ma di fronte a questo cambiamento non vogliamo arretrare e vogliamo costruire qualcosa di più: la lettura e il libro nel loro modificarsi devono accompagnarci in qualcosa di nuovo e più profondo con maggiori opzioni possibili”. A cominciare dalle due campagne di punta del Cepell: ‘Libriamoci’, rivolta alle scuole (“perché è lì che dobbiamo agire soprattutto”), e il ‘Maggio dei libri’ che quest’anno ha segnato un record superando il numero di diecimila eventi di cui solo 400 online. “Dobbiamo portare la lettura ai ragazzi attraverso la loro esperienza quotidiana”, ha concluso Cappello.
Fonte: https://www.agenziacult.it/editoria/lettura-cappello-da-pandemia-abbiamo-imparato-limportanza-di-fare-rete/
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