Musei e sostenibilità, Maffei: Serve una responsabilità collettiva per un’ecologia culturale
Il tema della sostenibilità “va affrontato senza indugio nei musei internamente in quanto manufatti edilizi con le potenzialità di rigenerazione urbana e le problematiche legate al ciclo di vita dei componenti e al consumo di risorse, così come nello svolgimento delle proprie funzioni, dai processi gestionali, a partire dagli acquisti, alla revisione e razionalizzazione degli approcci conservativi”. Lo ha detto il presidente di ICOM Italia, Tiziana Maffei, da poco nuovo direttore della Reggia di Caserta, intervenendo ad ArtLab 2019 nel panel “La responsabilità dei musei nello sviluppo sostenibile”. Del pari, ha aggiunto Maffei, “l’attività culturale di produzione di contenuti culturali deve operare attraverso il dialogo aperto con l’intera società per la costruzione di un pensiero critico individuale ed una responsabilità collettiva che riporti la questione della sostenibilità ad un’ecologia culturale, considerando l’intrinseco rapporto tra patrimonio culturale e contesto ambientale e una visione ontologica dell’azione di cura”.
Maffei ha anche sottolineato il merito di ArtLab di aver riproposto un tema come quello della sostenibilità “che negli ultimi anni, dal 2015, aveva perso la giusta attenzione che merita nonostante gli obiettivi di sostenibilità dell’Onu”.
Secondo il presidente ICOM Italia, “il museo è un istituto che, nella costante trasformazione, ha rivelato la propria resilienza di macchina complessa che opera tra la rappresentazione di visioni del mondo e prassi quotidiana, sempre più al centro di attenzione culturale e sociale. La definizione ICOM internazionale si è evoluta nel tempo ed è oggetto di vivace confronto mondiale che esprime culture, aspettative, processi in atto nel multiforme mondo dei musei, in vista della Conferenza ICOM di Kyoto a settembre. ‘Il Museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, accessibile, che opera in un sistema di relazioni al servizio della società e del suo sviluppo sostenibile. Effettua ricerche sulle testimonianze dell’umanità e dei suoi paesaggi culturali, le acquisisce, le conserva, le comunica e le espone per promuovere la conoscenza, la responsabilità, il pensiero critico, la partecipazione e il benessere delle comunità’. Questa è la proposta italiana di museo contemporaneo che operi in funzione dello sviluppo sostenibile della società e del benessere delle comunità, coerentemente all’Agenda Unesco Sustainable Development Goals for Culture on the 2030, e alle indicazioni OCSE in Culture and local development: maximising the impact”.
La sessione di lavoro di ArtLab coincide anche con l’uscita del saggio ‘I Musei per la sostenibilità integrata. Scenari e prospettive’, di Michela Rota, Editrice Bibliografica. Rota, presente al panel, ha ricordato come i musei siano “ad un punto di svolta per il ruolo che si propongono di svolgere all’interno della società, quanto al significato generale della loro missione e alle principali funzioni. La sostenibilità, e l’insieme delle declinazioni che comporta, è una sfida aperta con la quale molti musei si devono ancora confrontare in modo sistematico. In generale è necessario poi un cambio di passo da parte di tutti gli enti e delle persone per raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) per l’Agenda 2030 (si farà accenno sintetico alle sfide e ai temi principali)”.
La cultura, ha detto, “non è esplicitamente uno dei 17 obiettivi, ma sono numerosi i riferimenti individuabili a cominciare dal Target 11.4 per il rafforzamento degli sforzi per la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale”.
Il tema relativo a musei e sostenibilità “è ormai divenuto un connubio strategico, come evidenziato dal Consiglio dell’Unione Europea, dall’UNESCO, da ICOM e da altri Enti, che sottolineano come il contributo culturale sia fondamentale per la costituzione di società sostenibili. La Sostenibilità, in quest’accezione, ha un significato ampio e coinvolge i diversi domini della cultura, dell’ambiente, dell’economia, e della società, intrecciando numerose tematiche e producendo diverse possibilità d’interazione e integrazione tra le variabili interessate. Per passare dalla teoria alla pratica è necessario tenere in considerazione il panorama generale e agire con scalarità differenti su contesti organizzativi, processi gestionali, risorse e edifici”.
Per quanto le esperienze oggi più interessanti si basino su interpretazioni e principi ormai condivisi a livello internazionale, ha aggiunto Rota, “è necessaria una declinazione in ragione del contesto di applicazione, della normativa di riferimento, delle specificità dei musei e del territorio. Non si tratta di adeguamenti semplici e lineari, ma della gestione di bilanci e punti d’equilibrio che necessitano di strategie globali e integrate; anche quando si inizia da alcuni temi per poi ampliare in seguito le prospettive. La sostenibilità impone un cambiamento di paradigma e una trasformazione culturale, su molti elementi che devono essere tenuti in connessione e impone una visione interdisciplinare”.
Il tema fortemente dibattuto della sostenibilità necessita di sviluppi mirati affinché possa diffondersi nel mondo museale, sia con l’applicazione di buone pratiche per la gestione delle diverse attività e per contribuire agli obiettivi SDGs, sia per la formazione, per il coinvolgimento e sensibilizzazione del personale, delle comunità del territorio di riferimento e di un pubblico sempre più ampio”.
Gli approcci proposti da Rota servono ad “aumentare la consapevolezza e la dotazione di strumenti professionali in questo ambito, per le numerose ed eterogenee esperienze museali; affinché possano comunicare con i diversi pubblici per aprire un dialogo e ispirare azioni congruenti con l’importanza e l’urgenza dell’affrontare il tema”.
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