Di cultura e creatività si mangia, a dispetto di quanto spesso si pensa in Italia. Il settore è vivo e ottimista. Soprattutto è disposto a investire per promuoversi e comunicare. Lo spaccato emerge dall’indagine di Intesa SanPaolo -Mediocredito su un comparto nel quale l’82,4% degli intervistati ha dichiarato di aver fatto investimenti negli ultimi tre anni. Oltre la metà dimostra inoltre vitalità e dinamicità, prevedendo di aumentare le proprie attività nel biennio 2019-2020.

Oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di fare ricorso a fonti finanziarie esterne all’impresa, Quota che sale al 60,5% per le imprese culturali. I finanziamenti di cui hanno bisogno sono per il 50% degli intervistati a medio o medio lungo termine. Tra i fabbisogni finanziari, si legge nei risultati dell’indagine, si osserva anche l’importanza del finanziamento a breve, mentre “ha un peso meno rilevante il ricorso al capitale di rischio, indipendentemente dal settore di attività”. Nei rapporti con le banche, tuttavia, creativi e imprenditori della cultura non nascondo la necessità di avere interlocutori capaci di capire le specificità del settore che non può per forza di cosa essere uguale all’approccio del sistema delle imprese in generale, sia per la valorizzazione dei asset immateriali sia per la valutazione del merito di credito. “Le imprese culturali e creative rappresentano un volano fondamentale, sia per l’impatto diretto sull’occupazione, mediamente più giovane e qualificata, sia per il contributo alla capacità innovativa e creativa e alla coesione sociale”, ha commentato Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo , “Maggiori risorse sono cruciali per favorirne la crescita, in un contesto di forti cambiamenti. Dall’analisi emerge come si tratti di un settore con prospettive in crescita e buona propensione ad investire”.

Sottolinea però Stefano Firpo, direttore generale di Mediocredito Italiano: “Nel loro sviluppo pesa però l’incertezza dei contributi pubblici per le imprese culturali e in modo più trasversale ilpeso della burocrazia e il difficile accesso alle risorse. La mancanza di finanziamenti è particolarmente sentita assieme anche ad un contesto complesso di minacce e opportunità in cui stanno profondamente mutando le abitudini culturali e le modalità di fruizione di beni e servizi culturali e creativi”.

Fonte: https://www.milanofinanza.it/news/intesa-mediocredito-imprese-culturali-vitali-e-pronte-a-investire-201910011523013424