La debole alfabetizzazione digitale rappresenta un’emergenza sempre più marcata per l’Italia. Un tema che rischia di compromettere sia la competitività del Paese sia lo sviluppo di una corretta cittadinanza digitale. Un’analisi del quadro generale e le strategie da intraprendere.

Nel corso del 3° Festival di Informatici Senza Frontiere (Rovereto) sono stati sviluppati e discussi, come da tradizione, i temi legati all’uso etico e responsabile delle tecnologie digitali, ma si sono anche sottolineati i limiti ed i condizionamenti in cui i cittadini incorrono nell’uso di tali tecnologie. Vediamone alcuni.

L’Italia, malgrado molte iniziative, sia pubbliche sia private, resta indietro nell’uso delle tecnologie digitali: è 25sima in Europa (Rapporto DESI, Digital Economy and Society Index, 2019), solo il 20% della nostra forza lavoro sa usare tecnologie ICT (OECD, Organisation for Economic Cooperation and Development, Skills Outlook 2019), comparata ad una media OCSE del 51%.

Pur essendo fra i primi paesi – il quarto europeo per l’esattezza – a connettersi in rete, pur avendo introdotto nella scuola strumenti quali le lavagne elettroniche, pur avendo, in alcuni centri di ricerca e università, eccellenze in aree strategiche, quali la robotica ad esempio, l’Italia non ha saputo formare le competenze in modo diffuso, sia nei cittadini adulti e nei lavoratori, sia nell’ambito scolastico: sono pochissime ancora oggi le scuole primarie e secondarie di primo grado che hanno introdotto qualche forma di insegnamento delle tecnologie informatiche.

di Dino Maurizio

Fonte: https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/digitale-la-conoscenza-non-basta-serve-consapevolezza/